“Il personaggio che ha scritto questi appunti è morto quando è tornato a posare i piedi sulla terra dell’Argentina, e colui che li riordina e che ripulisce, “io”, non sono io; per lo meno , non si tratta dello stesso io interiore. Quel vagare senza meta per la nostra “Maiuscola America” mi ha cambiato più di quanto credessi.”
Diario di viaggio, 1952
Quando qualche anno fa mi chiedevo chi era “il Che”, mi veniva in mente solo quella famosa foto che lo ritrae con il basco, la barba.. pensavo a lui come un uomo che con le armi ha cercato di difendere i diritti del suo paese. Tutto questo è vero.. il Che è diventato un mito nella buona e nella cattiva sorte.. Forse però dovremmo chiederci come è maturata in lui quella rabbia, quel senso di dovere verso il suo popolo, quella voglia di rischiare la vita e anche uccidere per ciò che lui riteneva giusto. Forse pochi sanno che il Che è stato anche un ragazzo come tutti noi, uno studente di medicina, un appassionato di rugby.. un ragazzo che ad un certo punto della sua vita ha lasciato la sua famiglia e la sua Argentina per intrapendere con il suo amico Alberto e l’immancabile Poderosa un viaggio attraverso la sua Maiuscola America.
“La mia vita è stata un mare di risoluzioni preconfezionate fino a quando ho coraggiosamente abbandonato il mio bagaglio e, con lo zaino in spalla, mi sono avviato sul sinuoso sentiero che ci ha portati fin qui… C’è in quegli occhi moribondi una sommessa richiesta di perdono e anche, molte volte, una disperata richiesta di consolazione che si perde nel vuoto come presto si perderà il corpo nell’immensità del mistero che ci circonda.”
Lasciamo dunque un attimo da parte quell’immagine del Che “comandante”.. impariamo a chiamarlo solo Ernesto, cerchiamo di scoprirlo attraverso i suoi sogni, le sue debolezze.. attraverso quel viaggio che fece nel lontano 1951!! Quindi saliamo anche noi nella Poderosa.. forse così riusciremo a capire un pò meglio chi è stato veramente e come ha vissuto la sua vita!!
A questo proposito vi invito a guardare “I diari della motocicletta” e ad ascoltare “Celi de la Serna” di Vecchioni.. una canzone straordinaria.. una specie di lettera scritta ad Ernesto da sua madre!!